Gli ossiuri sono vermi sottili bianchi, della lunghezza
massima di due centimetri, che si trasmettono con molta facilità attraverso il
meccanismo ano-mani-bocca. Il parassita, cioè, depone le uova intorno all’ano,
dove il bambino si tocca e si gratta proprio per il prurito provocato dalla sua
presenza. In tal modo le sue uova microscopiche restano attaccate ai polpastrelli e così vengono facilmente trasmesse per contatto alle mani di altri bambini, che le ingeriscono inavvertitamente. Arrivate nell’intestino, le uova si schiudono e si completa il ciclo. Sintomi Il sintomo principale è appunto il prurito anale, che può
anche svegliare il bambino di notte o al mattino presto, quando gli ossiuri
escono dall’ano per deporre le uova. Fra l’altro, la stimolazione di questa
zona da parte del parassita può provocare anche un bisogno impellente di fare
la pipì. Non è frequente vedere questi vermi nelle feci e non si può dire, in ogni caso, che la malattia sia "grave", nonostante i disagi che causa, perché le eventuali complicazioni sono rare.
La diagnosi certa si raggiunge solo quando il verme è visibile nelle feci o attraverso il cosiddetto "scotch test", che va fatto al mattino presto subito dopo la deposizione delle uova intorno all’ano. Si applica in questa zona un pezzetto di nastro adesivo trasparente al quale le uova rimangono incollate e possono essere poi identificate da un tecnico esperto.
La cura La somministrazione di un vermifugo a base di mebendazolo o di pirantel pamoato per il tempo che indicherà il pediatra.
Una complicazione che interessa le bambine Nelle bimbe può accadere che gli ossuri si spostino dall'ano verso i genitali causando prurito vulvare che può indurre a grattarsi spesso e provocare un'infiammazione locale. Talvolta l'infiammazione interessa che il meato uretrale cioè l'orefizio di uscita della pipì causando bruciore durante la minzione sintomo che simula la presenza di una cistite (vedi sezione apposita).
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